LA CROCE PELLEGRINA

Lunedì 3 giugno è stata una giornata di grande animazione e entusiasmo. Nella nostra parrocchia di Nostra Signora di Fatima in Vilar dos Teles è passata la “Croce Pellegrina” della Giornata Mondiale della Gioventù. È la croce che ha già visto molti luoghi nel mondo e che in quest’anno ha attraversato il Brasile in vista del prossimo incontro a luglio dei giovani a Rio De Janeiro. Abbiamo accompagnato la croce nei luoghi della vita quotidiana della parrocchia: all’ospedale, alla scuola (vedi foto sopra), ma anche al comando di polizia militare e al centro commerciale: la gente che passava aveva l’opportunità di fermarsi a contemplarla e anche di vivere un breve momento di preghiera. Nel pomeriggio è passata per la casa di accoglienza degli anziani e poi ha sostato un’ora nella chiesa matrice (madre), prima di riprendere il suo cammino nella diocesi di Duque De Caxias. I giovani l’hanno accolta con una danza, molti canti e con un momento di preghiera. Erano molto animati e il loro contagio ha investito quanti si trovavano lungo la strada. È stato interessante vedere come anche i luoghi aconfessionali abbiano accettato l’arrivo della croce: meno della metà della popolazione dello Stato di Rio De Janeiro, si dichiara cristiana cattolica, ma mantiene comunque un grande rispetto per le differenze di fede e di credo.  

Quando ero arrivato un mese fa in parrocchia (dopo il corso di lingua nella capitale), i preparativi stavano fervendo perché tutto potesse essere ben organizzato e diventare un momento di preparazione al prossimo evento di luglio: ogni comunità ne ha parlato abbondantemente e si sta allargando sempre più il cerchio delle famiglie che accoglieranno pellegrini durante la settimana di luglio.

Normalmente mi trovo abbastanza restio di fronte ai grandi raduni, ma non ho potuto sottrarmi al contagio. In particolare mi ha colpito quell’immagine della croce caricata a spalle dai giovani. Certo, eravamo in un clima di festa e si è trattato di pochi passi, ma mi ha reso bene l’immagine di quello che loro stessi vivono e sono capaci. Quella croce aveva i tratti di croci che anche qui essi stessi stanno portando: l’istruzione che richiede molti sacrifici perché sia di qualità, il lavoro che spesso ha uno stipendio che non fa pensare molto al futuro… Tuttavia l’hanno portata insieme e cantando, come di loro natura, diventava così una croce molto più lieve e meno solitaria. 

Questo passaggio ci ha animati tutti: giovani e non a metterci più dentro alla prospettiva del prossimo arrivo di papa Francesco che pare già molto stimato anche dal popolo brasiliano (nonostante l’accesa rivalità calcistica tra Argentina e Brasile). 

L’inserimento nella vita brasiliana continua bene: è davvero disarmante il senso di accoglienza che mi stanno dimostrando e che ogni giorno trova conferme. Penso di aver detto una volta, durante un incontro, che mi piacciono i dolci e così ora, appena l’occasione si presta, subito me ne presentano una fetta…

Vi lascio con il ritornello dell’inno della Giornata Mondiale della Gioventù, ma se avete l’opportunità di ascoltare tutta la canzone, potrete ascoltare di qualche altro sapore brasiliano.

Sou marcado desde sempre
com o sinal do Redentor,
que sobre o monte, o Corcovado,
abraça o mundo com Seu amor.

(Refrão)

Cristo nos convida:
”Venham, meus amigos!”
Cristo nos envia:
”Sejam missionários!”


Sono segnato da sempre con il simbolo del Redentore, che sopra il monte, il Corcovado, abbraccia il mondo con il suo amor. Cristo c’invita: “Venite amici miei!”. Cristo ci invia: “Siate missionari!”

 Cari saluti   Até logo!         don Luigi

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